fbpx

INDENNITA' UNA TANTUM 200€ PARTITE IVA

27 Settembre 2022

Da oggi e fino al 30 novembre è attiva online sul sito INPS la procedura per richiedere l’indennità una tantum prevista dal decreto-legge 50/2022. Possono presentare la domanda i lavoratori autonomi e professionisti iscritti alle gestioni previdenziali INPS in possesso dei requisiti indicati nella circolare INPS 26 settembre 2022, n. 103.

Nel dettaglio, possono presentare la domanda i lavoratori:

  •       iscritti alla gestione speciale degli artigiani (TUTTI I SOCI ISCRITTI E COADIUVANTI);
  •       iscritti alla gestione speciale dei commercianti; COME SOPRA
  •       iscritti alla gestione speciale per i coltivatori diretti e per i coloni e mezzadri, compresi gli imprenditori agricoli professionali;
  •  •      pescatori autonomi;
  •          liberi professionisti iscritti alla Gestione Separata, compresi i partecipanti agli studi associati o società semplici.

Sono destinatari dell’indennità anche i lavoratori iscritti in qualità di coadiuvanti e coadiutori alle gestioni previdenziali degli artigiani, esercenti attività commerciali, coltivatori diretti coloni e mezzadri.

Nel caso in cui il lavoratore sia iscritto contemporaneamente a una delle gestioni previdenziali dell’INPS e a uno degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza (decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509 e decreto legislativo 10 febbraio 1996, n. 103), la domanda di accesso all’indennità una tantum dovrà essere presentata esclusivamente all’Istituto. Ove il l3avoratore autonomo risulti, invece, iscritto esclusivamente presso altri enti di previdenza obbligatoria, potrà trasmettere la richiesta direttamente a questi ultimi.

REQUISITI

Per beneficiare della prestazione, per un importo pari a 200 euro, i richiedenti devono avere percepito un reddito complessivo lordo non superiore a 35.000 euro nel periodo d’imposta 2021 e non devono aver fruito del bonus 200 euro disciplinato dagli articoli 31 e 32 del decreto Aiuti.

Ove i richiedenti, nel medesimo periodo d'imposta, abbiano percepito – e quindi dichiarino – un reddito complessivo lordo non superiore a 20.000 euro, in ottemperanza al decreto-legge Aiuti-ter, l'indennità sarà maggiorata di 150 euro, per un importo complessivo di 350 euro.

I richiedenti, al 18 maggio 2022, devono inoltre:

      essere già iscritti alla gestione autonoma;

      essere titolari di partita IVA attiva;

      aver versato almeno un contributo nella gestione d'iscrizione per il periodo di competenza dal 1° gennaio 2020 (con scadenza di versamento al 18 maggio 2022).

Per coadiuvanti e coadiutori la titolarità della partita IVA e il versamento contributivo ricadono sulla posizione del titolare della posizione aziendale. Analogamente, per i soci/componenti di studi associati, la titolarità della partita IVA dovrà essere riscontrata in capo alla società/studio associato presso cui operano.

Si precisa, infine, che per fruire della prestazione è necessario che – sempre alla data del 18 maggio 2022 – gli interessati non siano titolari di trattamenti pensionistici diretti.

COME PRESENTARE LA DOMANDA

Direttamente con SPID o tramite PATRONATO

Ufficio di Pistoia 0573 937843. Per gli altri uffici delle sedi provinciali 

 

PROGETTO PRSIMA : TESSILE E MODA

24 Settembre 2022

La CAMERA DI COMMERCIO DI PISTOIA e PRATO, con il suo Punto Impresa digitale, è lieta di invitarvi (IN PRESENZA) alla presentazione al territorio pistoiese del progetto PRISMA

- giovedì 29 settembre 2022 - alle ore 15 -

presso il salone del Consiglio nella Sede di Pistoia, in Corso Silvano Fedi 36.

 

Per aderire si prega di iscriversi accedendo al presente modulo

 

Il progetto PRISMA - PRato Industrial SMart Accelerator - si propone di creare, nel territorio di Prato, una nuova infrastruttura dedicata a svolgere attività di trasferimento tecnologico verso le imprese. L'attività di PRISMA consiste nell'indagare e sfruttare il potenziale innovativo delle tecnologie emergenti – Internet of Things, Intelligenza Artificiale, Blockchain e 5G - ed applicarle al settore tessile-moda e Made in Italy.

Il progetto, finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico, intende favorire la creazione e l'accelerazione di nuove imprese in questo ambito, e trasferire le soluzioni sviluppate alle imprese del settore.

Obiettivo principale - PRISMA ha l'obiettivo generale di rendere il tessile-moda italiano - il principale rappresentante del Made in Italy nel mondo - più competitivo e efficiente, accrescerne il valore aggiunto attraverso un miglior utilizzo delle risorse, aumentare la ricchezza prodotta generando nuove imprese e posti di lavoro qualificati attraverso il trasferimento tecnologico.

Obiettivi specifici del progetto

  • La creazione di un nuovo centro di trasferimento tecnologico denominato “Casa delle Tecnologie PRISMA - PRato Industrial SMart Accelerator”;
  • La realizzazione di progetti di ricerca e sperimentazione (R&S) congiunti fra università, centri di ricerca e imprese per lo sviluppo di nuove soluzioni basate sulle tecnologie emergenti e il 5G a favore del Made in Italy;
  • La creazione e l’accelerazione di start-up negli ambiti Internet of Things, Intelligenza Artificiale e Blockchain a sostegno del settore tessile-moda;
  • Il trasferimento tecnologico verso le imprese manifatturiere a sostegno dell’innovazione, della competitività e dell’occupazione.

Il Seminario presenterà il progetto Prisma al territorio pistoiese e le opportunità di innovazione rivolte alle imprese.

 

Relatori: Enrico Banchelli e Sara Jayousi – PIN SCRL

ELEZIONI 2022 – Confartigianato a confronto con i leader delle forze politiche

8 Settembre 2022

In vista delle consultazioni elettorali del 25 settembreConfartigianato si confronta con i rappresentanti delle forze politiche per proporre le istanze confederali e approfondire i programmi di governo dei candidati.

 

Il calendario degli incontri organizzati finora prevede, giovedì 8 settembre, il ‘faccia a faccia’ con Giuseppe Conte (Movimento 5 Stelle) e Antonio Tajani (Forza Italia).

Mercoledì 14 settembre sarà la volta di Enrico Letta (Partito Democratico) e di Matteo Salvini (Lega).

Seguirà, giovedì 15 settembre, l’incontro con Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia). Gli incontri si svolgeranno a Roma, presso la sede di Confartigianato Imprese.

Ai leader degli schieramenti politici che si candidano alla guida del Paese Confartigianato illustrerà le proposte per costruire un’Italia a misura di 4,4 milioni di artigiani e piccole imprese che danno lavoro a 10,8 milioni di addetti e solleciterà un impegno concreto a rimuovere gli ostacoli che bloccano gli imprenditori e a creare le condizioni per la ripresa economica.

“A chi si candida a guidare il Paese – sottolinea il Presidente di Confartigianato Marco Granelli – chiediamo un patto di fiducia per realizzare, davvero, le riforme irrinunciabili per lo sviluppo. Chiediamo di porre l’artigianato e le micro e piccole imprese, che rappresentano il 99,4% del tessuto produttivo e danno lavoro al 64% degli occupati, al centro degli interventi per rilanciare la competitività e di ri-orientare l’attenzione su coloro che hanno dimostrato di saper creare occupazione, benessere economico, coesione sociale”.

Nell’agenda delle priorità indicata da Confartigianato spicca la richiesta di un fisco semplice e leggero, visto che oggi cittadini e imprenditori pagano 32,8 miliardi di maggiori tasse rispetto alla media dell’Eurozona.

Da riformare all’insegna dell’efficienza anche la macchina burocratica, poiché – sottolinea Confartigianato – oggi l’Italia è al 24° posto nell’Ue per la qualità dei servizi pubblici e soltanto il 28% delle amministrazioni locali gestisce completamente pratiche on line.

‘Lavoro di qualità’ è un altro dei punti del Manifesto con il quale Confartigianato dice no al salario minimo legale e sì al lavoro di cittadinanza, chiede di ridurre il cuneo fiscale e contributivo sul lavoro, che in Italia pesa il 46,5%, contro una media Ue del 41,7%, e di potenziare la formazione tecnica e professionale e l’apprendistato per agevolare il reperimento di manodopera qualificata da parte delle imprese.

Per sostenere la competitività delle Pmi, Confartigianato sollecita anche la riduzione dei costi di elettricità e gas, aumentati del 108% nell’ultimo anno, fissando un tetto europeo al prezzo del gas, attuando una riforma strutturale della bolletta che escluda gli oneri di sistema impropri pagati dai piccoli imprenditori e sostenendo gli investimenti in energie rinnovabili, in particolare per la creazione di Comunità Energetiche e per iniziative di autoproduzione.

Sul fronte della sostenibilità ambientale, una delle richieste prioritarie riguarda il mantenimento degli incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici, sciogliendo rapidamente il grave problema dei 5,2 miliardi di crediti fiscali incagliati legati ai bonus edilizia. Si tratta di una situazione che mette a rischio la sopravvivenza delle aziende di costruzioni e di 47mila posti di lavoro.

Il Manifesto di Confartigianato punta poi sull’accesso al credito, affinchè sia assicurato sostegno al Fondo di garanzia per le Pmi e a sistemi di garanzia misti pubblico-privati, con una dotazione finanziaria adeguata alle esigenze degli imprenditori in questa difficile e mutevole contingenza economica.

Proseguire spediti nell’attuazione del Pnrr è un’altra sollecitazione di Confartigianato che chiede, però, di farlo con la piena inclusione delle micro e piccole imprese, favorendo, da parte dello Stato, delle Regioni e degli Enti Locali, progetti e bandi improntati alla facile accessibilità.

Altrettanto inclusive e accessibili per le piccole imprese dovranno essere le transizioni green e digitale: in proposito Confartigianato chiede incentivi semplici e stabili per favorire l’innovazione tecnologica, la digitalizzazione e l’internazionalizzazione delle Pmi.

 Leggi la rassegna stampa dei quotidiani che hanno rilanciato le proposte di Confartigianato
 Leggi il documento ‘Costruiamo insieme il futuro del Paese’
 Scarica il manifesto con le proposte di Confartigianato
 Scarica le infografiche con le 10 proposte di Confartigianato

 

LO STOP ALL’EDILIZIA FERMA IL PAESE: BONUS E CESSIONE CREDITI: È ANCORA CAOS

20 Settembre 2022

Confronto tra Organizzazioni datoriali e Candidati al parlamento
“Le richieste del settore sono chiare ma serve un forte impegno politico per attuare i correttivi necessari”

“Se le piccole imprese della filiera delle costruzioni non potranno incassare i 5,2 miliardi di crediti fiscali per lavori incentivati dai bonus edilizia andranno in fumo 47mila posti di lavoro. Ed il paradosso sta nel fatto che è proprio il settore edile, grazie anche ai bonus, a trainare la ripresa. Si ridurrebbe pertanto del 40% l’aumento di occupazione creato nel settore delle costruzioni nell’ultimo anno (tra il primo semestre 2021 e primo semestre 2022) equivalente ad un ritmo di crescita del + 8,4%, il doppio rispetto al totale dell’economia (+4,1%)”.

A dare voce alla sofferenza di centinaia di imprese del settore edile di Prato e Pistoia sono stati Claudio Bettazzi, Luca Giusti e Alessandro Corrieri, rispettivamente Presidenti di CNA Toscana Centro, Confartigianato Imprese Prato e Confartigianato Imprese Pistoia, in occasione dell’iniziativa “Lo stop all’edilizia ferma il Paese. Bonus e Cessione crediti: è ancora caos”, organizzato ieri alla presenza di circa 100 imprenditori presso Pallavicini Center a Pistoia.

A discutere di questa spada di Damocle che pesa sulla testa delle imprese, i candidati al Parlamento nei collegi uninominali e plurinominali del territorio Chiara Bartalini (M5S), Mazzetti Erica (FI) Nicola Del Sarto (A-IV)

Come sottolineato dai tre Presidenti, infatti: “Gli incentivi per le ristrutturazioni e l’efficientamento energetico del nostro patrimonio immobiliare sono indispensabili per il rilancio di un settore fondamentale come le costruzioni ma anche per realizzare la transizione green del nostro Paese.”

Nonostante il passo avanti con l’emendamento al DL Aiuti bis per sbloccare la cessione dei crediti legati ai bonus edilizi rimane da capire la reazione del sistema finanziario e soprattutto i tempi per la ripresa degli acquisti.

I dati di Enea, aggiornati al 31 luglio 2022, riguardanti i lavori realizzati con il Super Ecobonus 110%, in Toscana, riportano: un totale di 17.429 asseverazioni, un totale di investimenti ammessi a detrazione pari a circa € 2 miliardi e 426 milioni, un totale di investimenti per lavori conclusi ammessi a detrazione pari a circa € 1 miliardo 751 milioni.  La percentuale dei lavori realizzati pari al 72,2%.

Al permanere delle criticità esistenti in materia come l’impossibilità di cessione e l’incertezza normativa  – hanno ribadito i Presidenti -  riteniamo che possano prospettarsi conflitti sociali e cause civili da parte delle imprese, per il paradosso di non poter far fronte agli impegni assunti pur avendo crediti esigibili, con il rischio di allargare la forbice sociale che consente, in assenza di meccanismi agili e snelli per la cessione del credito, solamente a chi ha redditi alti e disponibilità finanziarie per poter far fronte autonomamente all’investimento in efficientamento ed alla conseguente detrazione, di usufruire della misura. Ciò comporterebbe il pesantissimo ridimensionamento del volano prodotto: 43 miliardi di euro già investiti che attivano 153 miliardi di valore economico paria circa il 9% del pil e che hanno comportato un aumento di occupazione nel settore delle costruzioni per un totale di circa 700 mila occupati

Di qui, le richieste che le Organizzazioni hanno messo sul tavolo dei candidati ai collegi territoriali, auspicando un forte impegno politico per cambiare questo stato di cose. In particolare, le proposte vertono su punti chiave, quali:  

·         Stabilizzare le detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici a destinazione residenziale. È necessaria, anzi improcrastinabile, un’attività di sistemazione ed aggiornamento delle norme di legge attraverso un vero e proprio testo unico, preordinato anche a regolare la porzione di mercato dei bonus in edilizia.

·         La misura espansiva del 110%, che non grava sui conti pubblici ma anzi li migliora generando ricchezza, occupazione e benessere per i cittadini contribuendo significativamente all’innalzamento del Pil, non deve più essere oggetto di tanta disinformazione e di un ingiustificato atteggiamento di sfiducia

·         Alla luce della grave crisi energetica che sta colpendo il sistema economico e sociale del paese, è necessaria l’estensione agli insediamenti produttivi di tutti i bonus fiscali, al fine di poter attuare un vero piano di transizione ecologica, attraverso l’efficientamento energetico degli immobili destinati ad uso produttivo.

·         Liberare le imprese dai crediti “incagliati” nei cassetti fiscali, non gestibili sul mercato bancario, e per scongiurare il conseguente fallimento per crisi di liquidità. È necessario un rapido intervento per sanare la situazione che è stata creata dal continuo mutamento delle condizioni normative. In tal senso, andrebbero valutati interventi mirati quali, ad esempio, l’individuazione da parte dello Stato di un compratore di ultima istanza dei crediti incagliati, una conversione di tali crediti in titoli negoziabili sul mercato; in alternativa la riapertura degli acquisti dei crediti da parte di Cassa Depositi e Prestiti.

·         L’estensione dell’obbligo di qualificazione SOA agli interventi di riqualificazione edilizia che godono degli incentivi rappresenta un attacco al sistema delle micro e piccole imprese. Una nuova e incomprensibile barriera burocratica che tra l’altro non è funzionale alla qualificazione delle imprese poiché anche nell’ambito dei bandi della Pubblica Amministrazione le SOA non hanno mostrato particolare efficacia e non rappresentano uno strumento di garanzia contro il rischio delle frodi

·         Non può esistere un piano di transizione ecologica senza il Superbonus. Se la misura non verrà resa strutturale, non raggiungeremo gli obiettivi di riduzione delle emissioni al 2030 e al 2050 e non saremo in grado di rispettare gli impegni assunti in Europa; e ad oggi, questo processo è bloccato ed è prioritario ed urgente riavviarlo subito

 

 

 

 

CARO ENERGIA: NON SPEGNIAMO LE PMI : INCONTRO PUBBLICO 7 SETTEMBRE

2 Settembre 2022

Le associazioni CNA Toscana Centro, Confartigianato Imprese Prato e Confartigianato Imprese Pistoia, Vi invitano a questo incontro per parlare dell’impennata dei costi dell’energia che sta mettendo in serio pericolo la tenuta dell’intero sistema produttivo, determinando un quadro insostenibile per le imprese ed i cittadini.

Mercoledì 7 Settembre 2022 Ore 16.30 AUDITORIUM CCIAA PRATO - Via Pelagatti 17 Prato

 

IL COMUNICATO STAMPA


Non si tratta di un semplice slogan ma di una vera e propria iniziativa a cui Confartigianato Imprese di Prato e di Pistoia e Cna Toscana Centro hanno congiuntamente dato vita per fare concretamente tutto ciò che è possibile per sostenere le imprese del territorio, gravemente minacciate dal rincaro senza precedenti dei costi energetici che rischia di mettere in ginocchio aziende, lavoratori, famiglie che hanno superato con grande affanno e difficoltà la crisi indotta dalla pandemia.

Mercoledì 7 settembre prossimo, alle ore 16,30 presso l’Auditorium della Camera di Commercio di Prato, Confartigianato e Cna in un incontro pubblico si confronteranno con tutte le forze politiche del territorio per rimarcare l’urgenza di misure a sostegno delle attività produttive per evitare con ogni mezzo possibile quella che rischia di diventare una drammatica ecatombe di aziende con conseguenze inimmaginabili sull’economia e sui cittadini stessi.
Tutti gli imprenditori sono invitati a partecipare all’iniziativa:

CARO ENERGIA: NON SPEGNIAMO LE PMI
Imprese e artigianato stritolate dai costi energetici

Mercoledì 7 settembre 2022 – ore 16.30
Auditorium della CCIAA di Prato-Pistoia (via Pelagatti 17, Prato)

I dati rilevati da Confartigianato dicono che da settembre 2021 a oggi le micro e piccole imprese hanno pagato per l’energia elettrica 21,1 miliardi in più rispetto all’anno precedente. Una batosta senza precedenti che rischia di ingigantirsi ulteriormente: se nei prossimi quattro mesi i prezzi dell’elettricità non diminuiranno, i maggiori costi per i piccoli imprenditori saliranno nel 2022 a 42,2 miliardi in più rispetto al 2021.

In Italia – rileva Confartigianato – la velocità di crescita dei prezzi al consumo dell’energia elettrica è decisamente più elevata rispetto a quanto avviene nell’Unione europea: a luglio 2022, infatti, nel nostro Paese il prezzo dell’elettricità è cresciuto dell’85,3% rispetto dodici mesi prima, a fronte del +35,4% della media dell’Eurozona e, in particolare, del +18,1% della Germania e del +8,2% della Francia.

A livello territoriale la Toscana è purtroppo tra le regioni in cui il boom dei costi energetici è più marcato, superando il miliardo di euro: 1,6 miliardi

 

I settori più colpiti sono quelli di vetro, ceramica, cemento, carta, metallurgia, chimica, tessile, gomma e plastica e alimentare.